
Per la verità tutto risale ad Italia-Brasile '82 (cioè 3 anni prima di questa foto): un bambino in un campeggio catapultato tra ragazzi scalmanati ed urlanti per dei tizi in maglia azzurra e gialla che rincorrevano un pallone.
Figo!
Dopo pochi mesi vidi i gol di questo signore con una maglia a strisce bianconera.
Le punizioni, soprattutto.
L'uso dell'interno e dell'esterno del piede per i "lanci illuminanti" (come diceva Beppe Barletti).
Quel suo snobismo che gli perdonavi, perchè ad uno così perdonavi tutto. Di più, lo amavi anche per quello.
Tanto il mercoledì e la domenica aveva sempre ragione lui.
Aveva la capacità di rendere semplici le cose più difficili. E questa è la prerogativa del Genio.
Opere d'arte. Si.
Questa foto riassume tutto.
Tokio, finale di Coppa Intercontinentale, palla che danza sopra le teste dei difensori, gol meraviglioso annullato da un arbitro inetto.
E lui si sdraia in questo modo.
"Non capite un cazzo."