mercoledì, agosto 30, 2006

N° 5

E alla fine, contro tutto e tutti, si parte.
Domani alle 10.15 sarò a Venezia. Rientro previsto il 10 settembre.
Sono due in particolare le perle da visionare: Inland Empire di David Lynch e Hey Yanquan (I don't want to sleep alone) di Tsai Ming-Liang.
Più chicche sparse come i film di Kiyoshi Kurosawa, Neil Labute, Satoshi Kon, Shinji Aoyama, Katsuhiro Otomo, Manoel De Oliveira, Alain Resnais...
Meno divi, più film.
Ottimo.

Matane

UPDATE

C.V.D.
Mi sembra di essere finito in un film girato ad Haiti, con sangue, zampe di gallina e riti vodoo.
Alle 19.00 mi è arrivato un sms (!!!) dalla Alpi Eagles: "Il suo volo Olbia-Venezia delle 9.05 è stato annullato. Nuova prenotazione alle 22.20. Saluti."
Chiamo l'agenzia di viaggi e mi dicono che devo prendere l'aereo alle 22.20 di oggi, non di domani. E io non ho fatto ancora la valigia. Fortuna che si erano sbagliati, ed in effetti il volo è domani.
Ce la farò?

martedì, agosto 22, 2006

Aguirre furore di Dio

Questo è un film malato.

Oggi non si potrebbe mai girare un film così, e a pensarci bene non si sarebbe potuto girare nemmeno allora.
Solo che Herzog è pazzo.
Almeno quanto Kinski.
Almeno.

Ho sentito la nebbia sulla faccia, ho sentito l'odore della palude, ho respirato l'aria malsana delle piante amazzoniche, ho sentito gli occhi di Kinski sotto la pelle.
Il modo in cui si muove verso la camera e se ne allontana ti rimane impresso per giorni. Un freak squilibrato.
Il colore viola della maglia sotto l'armatura che stride con il placido verde della foresta amazzonica è presagio di morte. Che non tarda ad arrivare.
Herzog e Kinski hanno creato un personaggio indimenticabile.

Kinski è pazzo.
Werner Herzog lo è di più.
Di quella pazzia che sconfina nel Genio.

venerdì, agosto 18, 2006

Everybody's gotta learn sometime

Change your heart, look around you
Change your heart, it will astound you
I need your loving like the sunshine
And everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime

Change your heart, look around you
Change your heart, it will astound you
I need your loving like the sunshine
And everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime

I need your loving like the sunshine
And everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime
Everybody's gotta learn sometime...

venerdì, agosto 11, 2006

A gift

Un regalo.
Ascoltate il Tango apasionado dell'immenso Astor Piazzolla.
Quindi lustratevi gli occhi con il più bel cofanetto mai realizzato nell'universo: il Capolavoro tra i capolavori del Maestro Wong Kar Wai, Happy Together.

Non mi offenderei nel riceverlo. Assolutamente no... :-)

lunedì, agosto 07, 2006

Venezia 2005 - And now then

Due settimane dopo la fine del Festival di Venezia, il 25 settembre 2005, viene trasmesso sulla Asahi Tv lo speciale su Takeshi Kitano e il suo TAKESHIS'.
Degli amici di Tokio, avvisati tempestivamente, scattano col cellulare queste foto davanti alla tv.
Noi e Kitano



scena del sumo di SONATINE (nel riquadro in basso a sinistra la scena originale del film) con commento sonoro originale


scena finale di SILENZIO SUL MARE (nel riquadro in basso a sinistra la scena originale del film) con commento sonoro originale



Tutto questo in uno Special in cui, tra le altre cose, veniamo intervistati sulla spiaggia in italiano con i sottotitoli in giapponese, Kitano parla di noi e del Fan Club e in ascensore all'Hotel Excelsior commenta la maglietta di Mathieu, io dirigo la scena del sumo di SONATINE facendo vedere agli attori come devono cadere...
Ah, chiaramente in questo speciale ci sono anche immagini del film TAKESHIS', immagini della passerella ed interviste a Kitano, Mori, il cast di TAKESHIS', Miike Takashi, Tsukamoto...
Roba da nulla, no? :-)

Beh, che altro dire…parole ne ho usate abbastanza…vorrei chiudere con questa foto


I protagonisti di questi 11 giorni da sogno: (accosciati da sinistra) Renato, Emanuele, Paoletta, Mauro, il Butcher (paragonabile solo al Butcher); (in piedi) Pascale, Fabrizio, Tiziana, Federica, Roberto, io, Greg, Simone, Mathieu, Guillaume.
Un semplice, ma densissimo, Grazie.
Senza di voi questi 11 giorni non sarebbero stati così meravigliosi.
Con buona pace di Kitano e di tutti gli altri.

Matane

domenica, agosto 06, 2006

Venezia 2005 - 10 settembre

E il nostro Festival finisce oggi.
E’ l’ultimo giorno.
Iniziano a moltiplicarsi le voci sul probabile Leone D’oro: i nomi più gettonati sono Clooney e Ang Lee, due film che purtroppo non ho visto.
Tanto per non farci mancare nulla nemmeno l’ultimo giorno incontriamo Willem Dafoe , a Venezia insieme alla moglie e regista Giada Colagrande



Prima della Cerimonia di Premiazione ci concediamo la visione di PORCO ROSSO di Miyazaki.
Non l’avevo mai visto…l’animazione di questo lungometraggio raggiunge livelli straordinari, da questo punto di vista credo sia il punto più alto mai toccato da Miyazaki.
E in sala ci si gasa anche per i dialoghi: un aviatore maiale che è la copia di Bogey e che dice cose come “un maiale deve volare” e “meglio maiale che fascista”
Delizioso.
Entro all’ Hotel Excelsior mezz’ora prima della cerimonia e incontro uno scazzatissimo Garrell e un Ang Lee in gran tiro. Forse la notizia gli è già stata comunicata


…arriva Clooney e come sempre ha un sorriso per tutti. Uno dei più abili venditori di se stesso del mondo.
Cerimonia di Premiazione: presentano Inès Sastre e Massimo Sebastiani, ed era ora che una tale manifestazione scegliesse dei presentatori che lavorassero in un modo se non altro sobrio. Chi ricorda le cerimonie di chiusura firmate Claudia Gerini e soprattutto Gigi Marzullo (no, dico, Marzullo!!!) capirà cosa voglio dire…
Si raduna una gran folla davanti ad un maxischermo piazzato per l’occasione, alla sinistra del Casinò.
Ci sediamo in terra. Ormai ci si conosce più o meno tutti, almeno di vista, dopo 11 giorni…si è avuto modo di scambiare opinioni su quel film o su quel regista…sembra di essere allo stadio, c’è chi parteggia per il proprio film preferito o per il proprio attore. L’unico momento in cui siamo tutti d’accordo è quando fischiamo la Coppa Volpi come migliore attrice a Giovanna Mezzogiorno.
Il Leone d’Oro va ad Ang Lee, e tutto sommato la sua vittoria viene accolta con soddisfazione quasi da tutti. Personalmente sono felice dei premi a Garrell (ed al suo direttore della fotografia) e a Ferrara…mentre il premio alla Huppert…che c***o significa il “Leone Speciale per il Complesso dell’Opera” alla Huppert? Sarebbe stato sacrosanto darle il premio di miglior attrice, altrochè…ma siamo a Venezia e come sempre si deve dare un premio almeno ad un attore italiano…stendiamo un velo che è meglio…
Stiamo per tornare a casa quando accade una cosa fantastica: Clooney esce dalla Sala Grande e, nemmeno a dirlo, giornalisti, cameraman e fan gli si buttano sopra…tutti su di lui e nessuno su Hayao Miyazaki, che esce immediatamente dopo di lui. Non credo ai miei occhi.
E’ insieme al suo interprete, un ragazzo italiano gentilissimo…mi avvicino e dico due parole al Maestro, con un emozione indescrivibile, e gli stringo la mano, quella mano che ha creato tanti di quei capolavori… il mio cuore sta per fermarsi…e quando chiedo timidamente se posso fare una foto insieme a lui mi sorride, e l'interprete mi dice “Certo, ma spostiamoci in un posto più tranquillo”. Aiuto…
Arrivano gli altri…ed ecco immortalato il momento




Lo ringrazio e lui mi dà due pacche sulle spalle. Che Uomo, che Artista, che Genio.
Siamo felici. Lo spumante ci aspetta a casa, ma mentre siamo fermi di fronte alla passerella una delle maschere ci chiede se vogliamo entrare in Sala Grande, gratis! (dopo tutti i soldi che ho speso me lo meriterei pure…), a vedere il film di chiusura della Mostra, THE DESCENT di Neil Marshall.
Il regista è in sala e ormai al Lido è rimasta poca gente (e pochi biglietti sono stati venduti per il film), ecco svelato l’arcano
Prima di sederci ci avviciniamo al direttore della mostra Marco Muller e, nel ringraziarlo per la scelta dei film (a parte MUSIKANTEN devo dire che i film che ho visto erano tutti più che dignitosi, con delle punte eccezionali!) e per aver portato Kitano, Miyazaki e Park, gli consegniamo la maglia del Takeshi Kitano Sassari-Venezia Fan Club.
Mauro riprende con la sua telecamera il momento: Muller prende la maglia e dice “ beh…grazie ragazzi…beh, ora però lo devo fare…si si lo devo fare…”
Noi ci guardiamo e pensiamo “Aiuto…che vuole fare questo?” …e lui urla “KITANO TAKESHIIII…..BANZAAAAAAAAAAAAAAAAAI !!!!”
Giuro che non appena rimetteremo in sesto il sito del fan club metterò on-line questo video perché è una cosa esilarante!!!
La scelta di vedere il film si rivelerà comunque azzeccata: passo due ore divertentissime e mi spavento da morire …un film low-budget davvero ben girato, claustrofobico e cattivissimo…si perde un po’ verso la fine ma per me rimane un gran film. [voto: 7+]
Ci incamminiamo verso casa.
Stappiamo la bottiglia di spumante, beviamo e ci salutiamo.
L’indomani si parte. E come sempre la partenza è un po’ triste.
Chi rischia di far cadere qualche lacrima, chi la fa cadere…chi ride e parla di improbabili incontri tra un mese in una qualche città d’ Italia…è così.
Chi ama il Cinema e ha vissuto dei giorni così intensi può capire cosa provo.
Ma 12 mesi non sono poi tanti.
Venezia ci aspetta ancora a braccia aperte.
Ce lo meritiamo.

つづく

sabato, agosto 05, 2006

Venezia 2005 - 9 settembre

Nemmeno il tempo di riprendersi dalla meravigliosa esperienza di ieri che arriva il giorno di Hayao Miyazaki.
Il Dio dell’animazione.
Come dire Walt Disney, ma con più spessore
Oggi gli sarà consegnato il Leone d’Oro alla Carriera. E lui ci sarà. Lui che non si muove mai dal Giappone, nemmeno se deve ritirare orsi d’oro o oscar.
Ma a Venezia ci sarà.
In quattro anni di Festival è la prima volta che vedo un giorno di pioggia. E che pioggia. Mi dicono che Piazza San Marco è completamente allagata.


E’ il penultimo giorno del festival e c’è poca gente, come accade ogni anno verso la fine.
Per noi è una pacchia, e approfittiamo della pioggia scrosciante per ripararci all’interno del Casinò proprio nel punto in cui passerà Miyazaki.
Mentre stiamo pensando ai fatti nostri passano 5 persone davanti a noi…ci guardiamo senza capire che succede. Miyazaki ci è passato sotto il naso.
Lo aspettiamo all’uscita (detto così sembra chissà che…), ed eccolo.


Timidissimo.
Il mio amico Simone di Viareggio, miyazakiano almeno quanto io sono kitaniano, gli offre un Totoro


con un biglietto (in giapponese) di congratulazioni per il premio del Leone d’oro alla carriera. Hayao ringrazia sinceramente colpito.
Non mi azzardo ad avvicinare Pupi Avati che bestemmia in turco al telefono.


Ore 16.00: passerella del Leone d’oro alla carriera. Sulla musica di Joe Hisaishi tratta da THE HOWLING CASTLE accade questo.
Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki (produttore dello Studio Ghibli)




Marco Muller è felice come un bambino, ed è grazie a lui se Miyazaki è qui.
Si lascia andare a frasi come “Miyazaki è Dio” e “I suoi film mi hanno cambiato la vita” prima di consegnargli il Leone d’Oro alla Carriera.
Prende la parola Miyazaki ed ogni volta che l'interprete traduce rischia di venire giù la Sala Grande dagli applausi. In particolare quando dice che continuerà a disegnare ed a fare film. Era ciò che tutti volevamo sentire
Con il leone d’oro sulle ginocchia Miyazaki si accomoda vicino a Muller e a Toshio Suzuki.
Si spengono le luci: inizia la proiezione del cortometraggio ON YOUR MARK, seguito da NAUSICAA NELLA VALLE DEL VENTO.

...non sto a spiegare l’emozione di vedere NAUSICAA con il suo autore seduto due file dietro di te. Ogni tanto mi giro e lo vedo lì. Che guarda uno dei suoi capolavori. Poi mi giro ed è ancora lì. Non è sparito.
Come si fa a spiegare l’emozione di una cosa simile? Non si può.
Alla fine Miyazaki c’è per tutti. Fa tenerezza la precisione con cui firma ogni locandina, ogni dvd, ogni foglio bianco, addirittura ogni t-shirt (una ragazzina scoppia in lacrime per un Totoro che gli viene disegnato sulla maglia dello Studio Ghibli…lacrime che non sono certo da paragonare alle lacrime per un Costantino qualunque…)… e non una X ma il suo nome per intero.
Un bagno di fans e lui si diverte come un ragazzino.
Sono estasiato
La degna conclusione di 10 giorni splendidi.
Gli amici del servizio d’ordine dei Palazzi (si, ogni tanto si trovano anche persone umane e intelligenti tra i bodyguards) ci salutano, il Festival per loro finisce oggi.



つづく

martedì, agosto 01, 2006

Venezia 2005 - 8 settembre

Questo è uno di quei giorni che capita una volta nella vita.

Antefatto: 2 settembre, pomeriggio.
Una giornalista di una delle troupe giapponesi (ASAHI TV, di Tokio) con cui abbiamo fatto amicizia mi chiede se ci può fare un’ intervista “ufficiale” e seria come fan club di Takeshi Kitano, possibilmente dopo qualche giorno. Si decide per l’8 settembre, giorno in cui non abbiamo granchè da vedere.
Io dico naturalmente di si, ma propongo: “Dato che siamo a Venezia, e dato che il mare è uno degli elementi principali dei suoi film [lo so, sono un ruffiano], perché non fare l’intervista sulla spiaggia?”
La giornalista giapponese, Ako, accetta con entusiasmo…e allora, non contento, azzardo: “E se noi recitassimo alcune scene di alcuni film di Kitano? Hana-Bi, Silenzio sul mare,Sonatine...?”
“GREAT!!!!!” esplode Ako.

8 settembre: chiediamo l’autorizzazione per filmare e ci incamminiamo verso l’ingresso della spiaggia pubblica (a 500 metri dal Palazzo del Cinema).
Sono le 10 del mattino, arriviamo sulla spiaggia semideserta



…l’atmosfera è irreale, un misto di nervosismo ed eccitazione, una sensazione bellissima.
Si inizia a piazzare la telecamera


Ci sediamo sulla sabbia bollente, seduti a semicerchio: 15 amanti sfegatati del cinema di Takeshi Kitano che rispondono a domande per circa 45 minuti (dopo qualche ora ci diranno che è stato L’Office Kitano a commissionare questa intervista, che andrà a far parte di uno speciale di un’ora che verrà trasmesso alla fine di ottobre. Ako mi promette che mi manderà una copia dello speciale).
Finita l’intervista arriva il momento più divertente: dirigere i movimenti di macchina della troupe giapponese.
Per HANA-BI propongo di girare la scena in cui due ragazzi giocano a baseball per la strada e Kitano/Nishi li prende in giro scagliando la palla lontano da loro.
Dato che sono un fanatico del c***o e mi ricordo perfettamente le inquadrature in sequenza di tutta la scena, giriamo con campi e controcampi cercando di rispettare il più possibile la scena originale





SUMIMASEN!


Dopo una piccola pausa


necessaria per far smaltire alla troupe giapponese i crampi dalle risate derivanti dall’osservare un manipolo di esaltati (ma ammiratori sinceri), giriamo in piano sequenza la scena di SILENZIO SUL MARE in cui la ragazza di Shigeru arriva sulla spiaggia e piega degli abiti lasciati sulla sabbia, non accorgendosi che sono abiti di qualcun altro



Sembra davvero di essere sul set di un film. Greg e Paola ricevono un applauso da noi e dalla troupe, mentre, giuro!, alcuni curiosi, oltre ad applaudire, chiedono se si sta girando un film di Kitano!!!!…e una ragazza addirittura chiede se io sono un regista, un tal Francesco X …la mia amica a cui l’hanno chiesto non si ricordava il cognome...ihihih, vedete? basta dire due stronzate con una telecamera al tuo fianco e subito la gente crede che sei una persona famosa! :-D
Discutiamo su come affrontare la scena finale


che sarà la scena del sumo sulla spiaggia di SONATINE (peccato non avere una gru per il dolly ) :-D


Fantastico. Mi vengono in mente tante altre cose da poter girare…ma è tardi, dobbiamo andare, loro devono andare. Ci salutiamo.


Senza parole. Senza parole. Senza parole.

つづく