venerdì, aprile 07, 2006

Keith

Devo ringraziare Juan (Juan è un mio amico pianista, un musicista come ce ne sono pochi. In Italia. A volte ho il sospetto che lui non lo sappia.) se ho iniziato ad ascoltare Keith Jarrett come Dio comanda.
Prima che Juan mi regalasse a Natale del 2002 un disco meraviglioso, Standards Live, la mia conoscenza del Keith si limitava al Koln Concert e a poco altro.
Ma è bastato inserire il cd nel lettore e sentire quel capolavoro che è Stella by starlight... Anzi, mi è bastato sentire l'intro di piano solo che apre il brano...per capire che stavo ascoltando un genio assoluto.
In seguito ho recuperato moltissimi dischi che Jarrett ha realizzato in trio, il trio unopiùunopiùuno che a metà degli anni '80 ha raggiunto i suoi livelli massimi di espressività e di interplay: Jarrett-Peacock-De Johnette.
Ascoltare (e guardare) il live Standards II mette la tua musica, quella che suoni e quella che scrivi, nella giusta prospettiva: per la serie "a volte farsi del male fa bene".
Fa delle cose terrificanti e nel contempo ride.
Ride come per dire "visto cosa è venuto fuori?"...con una tale naturalezza...e mentre ride tu vorresti chiudere il pianoforte sulle sue mani...o impiccare Peacock con le corde del suo contrabbasso...chiunque faccia musica, o cerchi di farla, ha provato questi sentimenti almeno una volta nella sua vita, anche solo per un istante :-D
Solo per un istante però.
Immediatamente dopo non riesci a trattenere le lacrime per il lirismo di un suo solo.
(Quasi) niente è preparato, è improvvisazione allo stato puro.
Si siede e suona. Semplicemente.

L'eterna domanda: Keith Jarrett suona jazz?
A mio parere lo suona eccome. Solo che è diverso da Hancock, tanto per citare il più grande.
Come Welles è diverso da Kubrick.
Ma qualsiasi scelta uno faccia non può non ammirare la maestosità dell'altro.

Keith Jarrett è un poeta.
E' un pianista di un lirismo sconfinato.
E' un musicista eccelso.

Keith Jarrett suona jazz?
Non è importante.
E soprattutto non mi interessa.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Direi proprio che Jarrett suona Jazz! Come ti è venuto questo dubbio? Magari in alcuni concerti per piano solo risulta un po' lezioso, ma per essere così lezioso io sarei disposto a dare diverse parti anatomiche...

aladar ha detto...

alla fine sei giunto! :-D
io lo so che jarrett suona jazz...ma dillo a certi personaggi!!!

ciao juan, a presto ;-)

Anonimo ha detto...

Ciao Mario, bel blog! Finalmente trovo un po' di tempo per farti visita ed eccomi qui, non sapendo da dove cominciare... Jarreth suona jazz, e suona se stesso... E' un musicista "integrale", capace anche affrontare - e con ottimi risulati - partiture bachiane addirittura al clavicembalo, e questa sua "modestia" filologica l'apprezzo molto. Jarreth è un misicista "atipico"; si è formato in jazz suonando con i grandi musicisti afroamericano, ed in seguito, con i migliori musicisti europei, uno per tutti Jan Garbareck. Lo ascoltai la prima volta, quando da noi nessuno lo conosceva ancora, nel '73, o '74.., in una delle prime (la prima?) edizioni di Umbria Jazz, in una magica notte di luna piena, in quel di Villalago. Fu una rivelazione. Il pubblico in visibilio. Un ricordo indelebile. In seguito l'ho riascoltato diverse volte, da solo e in trio.
Non la sto a fare troppo lunga ... dico solo che purtroppo ultimamente i suoi concerti sono carissimi, al punto che vi ho rinunciato da un po'. Ma restano i suoi meravigliosi dischi dischi.

Ciao!

Giuseppe

aladar ha detto...

@giuseppe> ciao peppe! grazie per i complimenti :-)
hai visto jarrett nel 74!!! e me lo dici ora???
tocchi un tasto dolente...un amico mi ha invitato a venezia per andare a vedere il concerto di jarrett alla fenice del luglio scorso. sono andato nel sito dell' organizzazione a vedere i prezzi e... 180€!!!
il biglietto più economico era di 60 €... per soli uditori.
roba da pazzi :-(